La filosofia ayurvedica
Il significato dell’Ayurveda (Ayus=lunga vita, longevità e Veda= scienza innata) è già implicito nel suo nome: scienza della lunga vita, metodo per vivere a lungo.
Di fatto, apprendere gli insegnamenti di questa antica medicina significa percepire la vita nella sua totalità (corpo, mente, spirito) e approcciarsi ad uno stile di vita capace di mantenerci in salute, forti e vitali fino allo spegnimento naturale e dolce della nostra vitalità.
Come?
Con l’alimentazione adatta a noi.
Il cibo e l’Ayurveda
Nel classificare il cibo l’Ayurveda non giudica o fa distinzioni di merito: non esiste un cibo “buono” o “cattivo”, esiste semplicemente il cibo adatto a ciascuno di noi. Come fondamento di tutte le terapie curative l’Ayurveda consiglia una dieta adatta: senza il cibo adatto nessun trattamento di guarigione può avere efficacia.
Solo conoscendo la natura del cibo, cioè la prevalenza degli elementi (aria, acqua, terra, fuoco, etere) e delle qualità di cui è composto, si può scegliere il cibo più adatto alla propria natura. Non solo, la medicina Ayurvedica pone l’enfasi sui cibi naturali, sui cibi cresciuti in armonia con la natura, maturati naturalmente, cucinati nella maniera giusta e con il giusto atteggiamento amorevole.
Risveglia la nostra attenzione sui metodi di cottura che usiamo, sui contenitori in cui conserviamo il cibo, sulla coscienza e l’attenzione che riponiamo nel momento in cui mangiamo. L’Ayurveda fornisce i parametri per comprendere tutto ciò e fare del cibo la prima e la più importante forma di medicina.
Dosha ed elementi
Per entrare nel vivo della filosofia ayurvedica occorre conoscere e capire bene che cosa sono i tre Dosha, il ruolo dei cinque elementi e dei sapori.
Che cosa sono i tre Dosha?
I tre Dosha, Vata-Pitta-Kapha, sono gli “ingredienti” essenziali della costituzione di ciascun individuo.
In sostanza potremo definirli, semplificando molto, come tre temperamenti: nevrotico (vata), focoso (pitta) e torpido-viscerale (kapha).
La nostra costituzione, secondo la medicina ayurvedica, è determinata dalla miscela di questi tre temperamenti. Quello dominante gestisce il comportamento della persona, gli altri restano in subordine, ma si manifestano comunque, anche se in maniera più lieve.
Ogni Dosha gestisce svariate funzioni fisiologiche e metaboliche del corpo.
Vata: sistema nervoso, la pelle, la respirazione, l’intestino, la peristalsi, l’evacuazione.
Pitta: muscoli, sistema digestivo, metabolismo, reazioni immunitarie.
Kapha: tessuto adiposo, le pulsioni fondamentali (dormire, mangiare, riposare).
Possiamo dire che una persona è un Vata, un Pitta o un Kapha, in base a quale dei tre Dosha emerge nella sua prima modalità di agire o reagire (un Pitta sarà focoso e impulsivo, un Vata invece sarà più mentale, un Kapha sarà più viscerale).
Di cosa sono fatti i Dosha?
I Dosha sono costituiti dai cinque elementi: aria, acqua, terra, fuoco, etere.
Attraverso gli elementi e le loro caratteristiche noi riusciamo a capire meglio i Dosha e ad entrarvi in profondità.
I cinque elementi sono anche collegati al cibo, ai sapori e a ai nostri sensi (ogni elemento è collegato ad una facoltà sensoriale).
Per cui è facile capire che secondo l’Ayurveda è proprio grazie a quello che mangiamo che potremo riuscire a controllare i tre dosha e di conseguenza il nostro temperamento.
Ma che cosa sono esattamente gli elementi?
ELEMENTO ACQUA
L’elemento acqua è tutto ciò che provoca in noi l’emissione di acqua, per esempio saliva.
Accade quando ci piace molto un cibo, non a caso infatti diciamo che ci viene l’acquolina in bocca, oppure in generale quando qualcosa ci attrae.
Può trattarsi anche di qualcosa di negativo: se siamo sotto pressione ad esempio, sudiamo e abbiamo particolarmente bisogno di bere (pensiamo ai conferenzieri: più sono stressati più bevono).
Alcune persone quando si emozionano hanno le mani bagnate, in altri casi invece si manifesta la secchezza in bocca o sulla pelle. Chi appartiene all’elemento acqua ha solitamente una bottiglietta d’acqua sempre vicina.
ELEMENTO ARIA
Una persona legata a questo elemento scaricherà le sue tensioni attraverso il respiro: se sotto stress o comunque in uno stato d’animo alterato potrebbe emettere sospiri liberatori, oppure al contrario sensuali o emotivi.
Queste persone non amano l’aria viziata, quindi ad esempio in casa apriranno spesso le finestre. Non amano i vestiti troppo stretti, perchè hanno bisogno di sentire circolare l’aria, hanno necessità di girare nudi quando possibile e dormire nudi.
L’aria della città li infastidisce, per cui cercano luoghi naturali e ricchi di aria. Amano la libertà.
ELEMENTO FUOCO
Questa tipologia esprimerà la propria eccitazione con il calore, nel senso che si scalderà facilmente emotivamente, ma anche il suo corpo sarà caldo, a volte anche troppo caldo.
Ha un rapporto particolare con il sole, amerà stare al sole e cercherà quanto più possibile la luce solare. Amanti del camino o delle candele, amano i cibi aspri, piccanti e le spezie riscaldanti.
Saranno caratterizzati da passioni travolgenti sia sentimentali che ideali.
ELEMENTO TERRA
Le persone appartenenti a questo elemento cercano concretezza e realizzabilità.
Sono importanti i fatti e tutto quello che è materializzabile.
Sono sempre in contatto con il loro corpo e con le sue esigenze primarie: alimentazione, sonno, ginnastica. Scaricano le loro emozioni con il cibo, che deve saziarli. Le emozioni li tangono marginalmente, in quanto in loro prevale la razionalità.
ELEMENTO ETERE
Chi è caratterizzato dall’elemento Etere è sempre alla ricerca di Spazio.
Vanno sempre negli stessi posti, oppure sono alla ricerca di nuovi luoghi, purchè ampi, isolati, vuoti.
La solitudine e il freddo li ritempra, come pure la notte e il cielo stellato.
Si rilassano con la musica e i rumori li disturbano.
E adesso che conosciamo meglio gli elementi facciamo amicizia anche con i Dosha.
VATA- LA MENTE AGITATA
Vata deriva da “vayu”, che significa vento.
Ed in effetti è proprio il vento, l’aria, il movimento, a caratterizzare questo temperamento.
Vata è un dosha in costante cinesi: fisica, emotiva e mentale.
Ha bisogno di cambiamento e di stimoli sempre.
La tipologia Vata è profondamente legata alla libertà, come lo è l’aria: non può e non vuole sentirsi in gabbia o essere costretta a fare qualcosa.
E’ un dosha “nevrotico” , nel senso che è un vero e proprio fascio di nervi: iperattivo, sensibile e intollerante (nel senso alimentare del termine).
Vata mangia poco, ama sentire tanti sapori diversi, altrimenti si annoia del cibo che ha nel piatto e non ha una regolarità nei pasti.
La sua mente è affollata di pensieri, ma è anche molto attenta e acuta: apprende tutto velocemente, però se ne stufa con altrettanta velocità.
Nell’alimentazione questo dosha necessità in particolare di frutta e verdura per depurare costantemente il suo organismo, ama le bevande fredde e predilige succhi di frutta, ma anche the e caffè tiepidi o freddi.
Sede di Vata è l’intestino crasso, l’apparato respiratorio, la pelle.
Quando è distonico infatti questa tipologia può infatti soffrire di disturbi intestinali, bronchiti, psoriasi e talvolta può essere soggetto a malattie autoimmuni.
STILI DI VITA PER RIEQUILIBRARE VATA
E’ opportuno che abbiano orari regolari di sveglia, di pasti e di riposo, con una variabile massimo di 45 minuti circa.
Ha bisogno di tranquillità, di silenzio, di abbondante riposo, di umidità e caldo, per loro il bagno turco è ideale, necessita di nutrirsi in modo costante, bere bevande calde e ambienti luminosi, perchè tende ad amare il buio.
Se si concedono dei trattamenti è opportuno utilizzare oli untuosi, grassi e che scaldano, quelli più indicati sono quello di sesamo, mandorle, oliva, ricino (perfetto perchè scalda ed è pesante) e anche l’olio di senape che è un ottimo scaldante. Inoltre è da tenere di conto che per loro la direzione centrifuga è da privilegiare, dall’interno verso la periferia proprio per liberare l’aria.
Le pressioni indicate sono manovre pesanti, con pressioni profonde e con una velocità lenta, perchè con un muscolo che tende a contrarsi queste sono le più ideali.
Come manovre principali gli sfioramenti di tutti i generi vanno benissimo, scaldano e mandano in profondità l’olio, spremiture ed impastamento ad anello, pressioni sia con palmare che con digito pressioni, stretching e gli allungamenti: per questo Dosha sono un toccasana.
I massaggi che più gli si addicono sono lo Shirodara dove andiamo a fare la colata di olio caldo sulla fronte, i Pinda Sweda con olio caldo, il Sandhi Byangam che è il massaggio articolare, il Marma Byanga prediligendo i punti inerenti a Vata,
E ancora Anulon dove portiamo tutto fuori, andando a lavorare nel senso opposto dalla circolazione, e il Thanda byangam che è il massaggio della schiena.
PITTA-L’ARDORE
Quando si parla di passione, fuoco, ardore, eccitazione, allora siamo in presenza del dosha Pitta.
Denominato colui che spende, è splendido, acuto e penetrante.
Composto dall’elemento fuoco, e quindi strettamente legato al fuoco digestivo, infatti la sua sede è lo stomaco.
Il suo significato è ciò che scalda, cuoce e digerisce, influenza il metabolismo che governa ogni trasformazione nel corpo.
Strutturalmente parlando sta in mezzo, ha una corporatura media con una muscolatura ben formata, pelle ben idratata che tende ad un colore chiaro rosato, le lentiggini sono una sua caratteristica come il sudore abbondante, sopporta male il sole, ha presenza di nei in abbondanza, la sua pelle è tendente ad eruzioni (es acne – ezemi).
I capelli sono dritti con colore che vanno dal biondo chiaro, rosso castano chiaro (i capelli che si imbiancano prematuramente è un eccesso di fuoco che va a bruciare il pigmento del colore), ma anche la perdita di questi, che negli uomini porta alla calvizie, è legata a questo elemento.
Quando è in equilibrio hanno un metabolismo ottimo, sono coloro che nonostante mangino tanto non ingrassano, fanno molta urina, tendenzialmente gialla e bruciante, con feci molli e abbondanti, il loro sonno è buono.
Dal punto di vista psicologico sono ottimi strateghi, sono intelligenti (il fuoco fa luce), questo fa di loro degli ottimi leader in tutti i campi: molti di loro sviluppano la propria capacità tagliente scegliendo come mestiere il chirurgo.
Hanno autorevolezza, sicurezza, sono ambiziosi di fare i capi, amano viaggiare, la prosperità, sono competitivi, adorano splendere nel lusso e gli piace mettere in mostra il loro successo.
Questo Dosha si occupa anche della digestione delle esperienze della vita e anche delle emozioni che si hanno quando mangiamo (es. se mangiamo quando siamo arrabbiati, oltre al cibo ingerito avrà da metabolizzare e digerire anche questa rabbia).
I tipi di malattie che più lo colpiscono sono quelle dell’apparato digerente come gastriti, ulcere, ma anche infiammazioni intestinali, squilibri ormonali, disturbi del sangue e del fegato, bruciori e pruriti vari sulla pelle.
STILI DI VITA PER RIEQUILIBRARE PITTA
Necessita di ambienti freschi, tanto tempo libero, bagni di luna, riposo, necessita di diminuire le attività stimolanti, fare meditazione, diminuire il cibo caldo, bere molta acqua e respirare aria pulita.
Se si concede dei massaggi, che per un pitta è alquanto difficile, vanno utilizzati oli rinfrescanti come il cocco e di girasole.
La manovra più indicata è la piumata, che è lenta e rinfrescante, infatti è opportuno una pressione leggera e lenta.
I massaggi più opportuni per questo tipo di dosha sono: il Mridu – Abyangam – Marma Byangam prediligendo il punti marma per Pitta, e Anulom/Vilom che ha movimenti di sfioramenti equilibrati con la medesima pressione andando e tornando.
KAPHA- LA STABILITA’
Il suo significato letterale è coesione, è responsabile della creazione della struttura corporea, influenza l’attività del sistema immunitario, governa la lubrificazione e tutto ciò che nel corpo è liquido.
E’ composto da acqua e terra, come caratteristiche fisiche presenta una struttura solida, sono massicci, stabili, ben sviluppati, spesso presentano anche un torace ampio, la loro corporatura è robusta-forte, sopportano lo sforzo sia fisico che psicologico, hanno un metabolismo lento, pelle soffice oleosa, chiara a volte i quasi puri hanno un colore bianco lunare bellissimo, spesso presentano capelli fitti, ondulati, scuri e soffici, occhi grandi e scuri a volte non solo nella gradazione del marrone, ma può capitare anche un blu scuro, la digestione è buona, ma lenta, presentano un appetito regolare, ma si muovono lentamente e fanno anche fatica a mettersi in moto, ma una volta partiti hanno la resistenza per arrivare lontani.
Le feci sono molli e abbondanti, per quanto riguarda il sonno tende ad essere profondo e prolungato.
Gli appartenenti a questo Dosha sono persone sane, tolleranti, calmi, affidabili, presentano una buona memoria come gli elefanti, in più sono lenti ad apprendere, ma una volta appreso non lo mollano più, questo è proprio l’aspetto opposto al Vata.
Si differenziano anche per il fatto che sanno mantenere le loro proprietà, sono parsimoniosi, e non sente la necessità di mettersi in mostra.
I Kapha sono tipi sentimentali, sono romantici, si emozionano: è il Dosha che più ha la capacità di esprimere amore e fede.
Questo Dosha quando è in equilibrio permette il mantenimento di tutto ciò che hanno ottenuto-realizzato.
Le malattie a cui sono più soggetti sono i problemi al sistema immunitario, tumori e le malattie del sistema respiratorio es il muco, come i bambini che sono periodo pieno del Kapha che continuamente soffrono di muco in eccesso, ma anche asma, allergie.
Sportivamente parlando sono adatti grazie alla loro forza e resistenza, a discipline come il triathlon, maratone a lunga distanza, pesi.
Mi ricordo il mio insegnante che durante la spiegazione ci disse: “ora che vi ho spiegato le varie costituzioni, cercate sempre un assicuratore Kapha che potete stare più tranquilli” 🙂
STILI DI VITA PER RIEQUILIBRARE KAPHA
Questi soggetti vanno stimolati al movimento e mantenuti in movimento, va tenuto controllato il peso, ma vanno anche stimolati mentalmente creandoli curiosità mentale, ridurre nell’alimentazione drasticamente il sapore dolce e ciò che è ricco di grassi dalla loro routine, le saune sono indicatissime.
Per quanto riguarda i trattamenti gli oli che si predispongono per lui sono quello di senape, oliva, mandorle e mais.
Come massaggi sono idonei quelli con le polveri a secco, il Marma Byangam dando prevalenza hai punti legati a questo Dosha, Phenacam, Sneana, Abyangam, Padabyangam.
La direzione per le manovre del massaggio sono da fare dalla periferia verso il centro “centripeda”.
Come manovre sono indicate gli sfioramenti e le frizioni che scaldano, impastamenti e pompaggi.
Per quanto riguarda i trattamenti una volta diagnosticato che il nostro soggetto ha un Kapha in eccesso va fatta un’ulteriore lettura per identificarlo in Kapha 1 oppure Kapha 2.
Il primo sta ad identificare un leggero accumulo dove si può andare una volta drenato a tonificare con una velocità ritmata, e si può fare una pressione più pesante,
Nel secondo caso l’accumulo è notevole, dovuto alla quantità di acqua estrema nei muscoli e nelle articolazioni, con possibili vene in vista, quindi necessita di andare con una velocità lenta e leggera e il lavoro va suddiviso in 3 fasi, dove nella prima andiamo a drenare e si butta fuori, poi si tonifica e si lavora in profondità e per ultimo si drena di nuovo, si va a buttare fuori perchè abbiamo smosso le tossine.
In pratica prima disintossichiamo il corpo, lo si pulisce e poi si costruisce.
E tu che dosha sei?
Insieme all’operatrice olistica Sara Maltagliati, abbiamo studiato un questionario per capire qual’è il tuo dosha dominante. Online puoi trovare moltissimi moduli per capire la tua costituzione ayurvedica, ma questo che ti proponiamo è totalmente originale e basato sulle nostre conoscenze teoriche e pratiche di questa meravigliosa disciplina.
Rispondi a queste semplici domande e poi manda le tue risposte a info@alcentrodite.it!
Sarà un piacere risponderti e svelarti il tuo dosha.
Questionario sui dosha
Com’è la tua energia durante la giornata?
Carente – con picchi di stanchezza – costante ?
Quale tipo di routine giornaliera conduci?
Come mangi?
In che quantità mangi?
Quali alimenti prediligi nei tuoi pasti? Pasta? Pane? Verdure? Carne o pesce?
Come definiresti il tuo appetito?
Quali sono gli orari della tua colazione e come la strutturi?
Quali sono gli orari dei tuoi pranzi giornalieri, e come li strutturi?
Quali sono gli orari dei pasti serali e come li strutturi?
Fai spuntini durante la giornata?
Come definiresti la tua digestione?
Come dormi, come descriveresti il tuo sonno?
Ti svegli durante la notte? Se si c’è un orario che è più frequente?
Il ciclo mestruale è regolare? È doloroso? È abbondante oppure scarso? E il suo colore è scuro o più sul chiaro? Oppure, se si è in menopausa, da quanto?
Di cosa sei più afflitto durante la tua giornata tra questi aspetti:
rabbia-ansia-depressione?
Come vai di intestino?
Soffri di areofagia?
Quanta acqua riesci a bere durante la giornata?
Bevi bibite gassate? Caffè? In quali quantità?
Fumi?
Soffri di allergie?
Hai subito operazioni?
Hai qualche patologia da dichiarare?
Come reagisci difronte a qualcosa che ti capita di imprevisto? Ti innervosisci, sei ansioso, insicuro, rimani calmo/a e tranquillo/a, diventi irritabile o aggressivo/a?
Quali colori preferisci? Brillanti, forti e caldi, tenui e pastello? E a quali emozione li associ?
Quali sono i tuoi hobby o interessi personali?
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