I sapori in Ayurveda
Per l’Ayurveda i sapori sono dei veri e propri rimedi naturali in grado di agire sulle tre grandi forze che regolano tutti i processi metabolici e mentali dell’uomo, Vata-Pitta-Kapha, i tre Dosha.
Non solo, il sapore (in sanscrito Rasa), secondo l’antica scienza indiana, è l’elemento più importante per riconoscere le proprietà terapeutiche di una pianta, di una spezia e di un cibo.
Rasa ha molti significati e in base al contesto può essere tradotto con sapore, essenza, aroma, succo, linfa.
Sono sei i sapori fondamentali che l’Ayurveda descrive:


salato

acido

amaro

piccante

astringente
I sapori derivano dai cinque elementi (mahabhuta), aria-acqua-terra-fuoco-etere, di cui è impregnato l’Universo che ci circonda, di cui sono fatti i Dosha e che influenzano quindi anche l’uomo.
Inoltre l’amaro ha anche un’altra proprietà: serve a mettere in atto le operazioni di pulizia che ogni organo compie dopo aver concluso il suo compito. Grazie all’amaro l’intestino crasso non solo viene stimolato ad evacuare, ma si depura e pulisce completamente.
GUNA, VIRYA, VIPAKA
I sapori, secondo l’Ayurveda, hanno anche delle qualità (guna). I testi ayurvedici elencano 20 guna: 10 svolgono un’azione anabolica, ossia aumentano la massa muscolare; le altre 10 svolgono una funzione catabolica, diminuendo la massa muscolare.
Alcune di queste qualità influenzano Vata-Pitta e Kapha pacificandoli.
Ad esempio la qualità pesante di un cibo, va a pacificare l’eccessiva leggerezza del dosha Vata.
La qualità fresca di un cibo pacifica l’eccessivo calore del dosha Pitta.
La qualità leggera di un cibo pacifica l’eccessiva pesantezza del dosha Kapha.
I sapori hanno anche Virya, ovvero un potere riscaldante o raffreddante.
Questo potere riscaldante o raffreddante si realizza nel corpo durante la digestione.
Per esempio, il sapore piccante/pungente delle diverse varietà di pepe, peperoncino e zenzero ha un potente effetto riscaldante.
Infine, quando il cibo è stato scisso, assorbito e digerito, inizia a manifestarsi la sua azione terapeutica sull’organismo. Quest’azione lenta, detta vipaka, interessa profondamente e uniformemente tutto il corpo; è l’azione finale di una spezia o di un alimento.
Il suo effetto post digestivo è molto potente e supera di gran lunga l’effetto del sapore primario.
Ad esempio:



Il vipaka dolce (madhura vipaka) promuove il dosha Kapha, segnala la digestione corretta e permette di nutrire tutto il corpo e di eliminare correttamente gli scarti;
il vipaka acido (amla vipaka) promuove il dosha Pitta, segnala una digestione poco corretta, che determina un nutrimento di bassa qualità per il corpo;
il vipaka piccante (Katu vipaka) promuove il dosha Pitta, indica una digestione che non riesce ad estrarre in maniera adeguata i nutrienti per il corpo e neppure ad eliminare correttamente gli scarti.
Si capisce bene quindi quanto sia importante conoscere il sapore di ciò che mangiamo se vogliamo avere una digestione ottimale e nutrire al meglio il nostro corpo.
Spesso facciamo difficoltà a decifrare il sapore del cibo a causa del fatto che non consumiamo più, o molto meno, cibo fresco, vivo, per intendersi non industriale e trasformato.
L’intelligenza cosmica o saggezza (l’Ayurveda la definisce buddhi) si è come arrugginita e non solo si trova in difficoltà a riconoscere i sapori, ma anche a comprendere cosa ci piace davvero e cosa no, quale cibo ci fa bene e quale no.
Se ci rifletti un attimo questo ad esempio non accade al bambino nei primissimi anni di vita, quando la buddhi è totalmente pura: i bambini sanno perfettamente cosa mangiare e cosa no. Per questo, e per molte altre dinamiche nutrizionali, non è mai consigliabile forzarli a mangiare.
Trovo esplicative di tutto questo le parole di Luciano Zambotti, medico e specialista in scienze dell’alimentazione e dietetica, che ti riporto e che spero ti faranno riflettere:
Cibi e sapori
Ora che abbiamo capito l’importanza dei sapori e li abbiamo descritti, è il momento di comprendere anche quali sono gli alimenti che possiamo classificare con sapore dolce, salato, acido, piccante, amaro e astringente.
Il sapore dolce (madhura rasa)
Caldo, nutriente, scaldante, pesante, calmante, lenitivo. Il sapore dolce è piacevole, nutriente, vitalizzante, crea massa corporea e solidità, contrastando debolezza e secchezza. Se usato in eccesso però tende a dare pesantezza, pigrizia, obesità, tendenza a dormire troppo.
Alimenti dolci: cereali, latte, ghee, miele, frutta matura e dolce (mango, uva, datteri), legumi (lenticchie, fagioli mung), mandorle, noci, sesamo, olio di sesamo.
Il sapore salato (lavana rasa)
Caldo, pesante, lubrificante, digestivo, riscaldante.
Il sapore salato promuove la digestione, è idratante e accende il fuoco digestivo. Questo sapore attenua la rigidità e le contratture, ma se utilizzato in eccesso causa bruciore, aggrava i disturbi della pelle, produce una prematura rugosità della pelle, e può essere causa di acidità gastrica.
Alimenti salati: solo il sale
Il sapore acido (amla rasa)
Caldo, umido, leggero. Rinvigorisce il corpo, risveglia la mente, accende il fuoco digestivo, rafforza gli organi di senso, aumenta la forza.
Alimenti: pomodoro, frutti di bosco, limone, spinaci.
Il sapore piccante (katu rasa)
Caldo, leggero, secco, digestivo, stimolante.
Aiuta l’assorbimento del cibo, stimola le secrezioni nasali e la lacrimazione, rischiara i sensi e ne migliora l’attività. Aiuta a migliorare il gonfiore intestinale e l’eccesso di liquidi nel corpo. In eccesso invece causa bruciori, formicolii, sete, diminuzione della forza, calore corporeo eccessivo.
Alimenti: zenzero, aglio, cipolla, radicchio, ravanello, rucola.
Il sapore amaro (tikta rasa)
Freddo, leggero, secco, purificante, snellente.
Disintossicante, antibatterico, crea solidità delle pelle e dei muscoli. Promuove la digestione delle tossine e purifica il latte materno, aiuta a eliminare il grasso e le tossine. In eccesso dà troppa secchezza, ruvidità e rigidità, disidrata, causa stanchezza e magrezza.
Alimenti: cardo, carciofo, radicchio, radici amare, rafano, cioccolato fondente.
Sapore astringente (kasaya rasa)
Secco, freddo, pesante.
Sedativo, ferma la diarrea, promuove la chiusura e la guarigione delle ferite e delle irritazioni. Assorbe, solidifica, promuove l’assorbimento dei fluidi corporei. In eccesso causa stitichezza, ritenzione di gas, feci e urina, crea stanchezza, sete e rigidità articolare.
Alimenti: cachi non maturi, banana non matura, vino, alcuni tipi di legumi.
Secondo l’antica filosofia Vedica, per poter raggiungere il benessere di corpo e mente, un pasto dovrebbe includere tutti e sei i sapori. Ognuno di essi ha infatti un ruolo fondamentale per la nostra fisiologia, salute e benessere.